Una delle domande che riceviamo spesso, soprattutto sotto i video in cui usiamo le pistole tornador è "Ma che compressore devo usare per alimentare la pistola effetto tornado?" e a seguito tutte le declinazioni simili:
- ho un compressore da 25lt... basta?
- se compro un 50lt posso usare la pistola ad effetto tornado?
- vorrei aprire un'attività di detailing a domicilio, che compressore compro?
Sebbene ci faccia sempre molto piacere ricevere questo tipo di domande, nello specifico la situazione è molto delicata perchè... NO, non è possibile dare una risposta.
Avete capito bene: non esiste un compressore perfetto per la Tornador. "Ma come è possibile" direte voi. Ma lasciatemi spiegare e comprenderete che la situazione è molto più complessa di quello che sembra.
Per comprendere la situazione esamineremo alcuni dei fattori più importanti nella corretta scelta del compressore. Li ordineremo non a casaccio, ma con un preciso criterio: per primi citeremo quelli più certi, per ultimi i più fumosi (o incerti):
- Consumo dell'utensile
- Tolleranza del costruttore
- Aria aspirata dal compressore
- Condizioni ambientali
- Tubi e raccordi
- Duty Cycle del compressore
Partiamo esaminando uno per uno questi aspetti.
1- Consumo dell'utensile:
Ogni utensile ha un suo consumo di aria. Questo consumo viene espresso in portata, ovvero volume su tempo. Non è raro infatti che i produttori di utensili citino un consumo espresso in litri al minuto. Per esempio un noto produttore di pistole ad effetto tornado dice che la sua pistola consuma 110l/min. Questo vuol dire semplicemente che premendo al massimo la leva (il grilletto) della pistola l'aria fuoriesce ed in un minuto escono ben 110 litri di aria (compressa!).
Da qui una prima difficoltà: non tutti i produttori dichiarano una portata. Quindi come fai a sapere quanto consuma la pistola? La risposta è semplicemente: boh!
E non è finita qui: immaginate di leggere di nuovo i 110l/min. Vuol dire questo che basterà comprare un compressore da 110 litri al minuto? No. Andiamo a vedere perchè.
2-Tolleranza del costruttore:
Vi sarà capitato sicuramente di vedere i dati dichiarati di un'idropulitrice. Due idropulitrici, entrambe da "150bar" una costa 70€, l'altra ne costa 1500. Come mai?
Brand, qualità costruttive diverse ecc... certamente. Ma tra i vari fattori da considerare c'è sicuramente quello che i costruttori tendono a "gonfiare" i dati pur di vendere. Questo accade sicuramente anche con i compressori.
Mala fede? Non necessariamente. Molte volte basta ritoccare le condizioni ambientali o il metodo di misura per poter dichiarare (senza necessariamente mentire) un determinato valore. Questo però ci mette sicuramente in maggiore difficoltà.
3-Aria aspirata dal compressore:
Torniamo a parlare di dati tecnici. Ipotizziamo di trovare un compressore da 110l/min. Possiamo stare sicuri di usare la pistola senza nessuna interruzione? Di nuovo, no. Perchè?
Cominciamo dicendo che molte volte i produttori dichiarano l'aria aspirata e non l'aria resa (o FAD - Free Air Delivery). Questo è un dato che spesso ci trae in inganno. Infatti come possiamo pensare che l'aria aspirata (generalmente alla pressione atmosferica ovvero 1 bar) abbia le stesse caratteristiche dell'aria che è stata compressa 7, 8 o anche 10 volte di più? La realtà è che l'aria resa è nettamente interiore (dal 40 al 70%) dell'aria aspirata.
A questa va aggiunta un'atra variabile. Le condizioni ambientali.
4-Condizioni ambientali
Abbiamo parlato (per semplicità) del fatto che generalmente aspiriamo aria a pressione atmosferica. Ma dobbiamo tener conto che la pressione atmosferica cambia, così come cambia l'umidità e la temperatura. Tutti fattori che cambiano notevolmente i calcoli.
Pensate per esempio che a Città del Messico (altitudine 2240m) l'aria è più rarefatta ed un compressore produrrà circa un 25% in meno rispetto ad una città posta al livello del mare. Tutto questo senza nemmeno tener conto di umidità e temperatura.
5-Tubi e Raccordi
A volte ci dimentichiamo che l'aria compressa non è un supereroe ma si tratta di una miscela di atomi di ossigeno e azoto che (poveracci) sbattono tra le pareti dei tubi e rallentano.
Eh si, l'attrito sulle pareti del tubo fa rallentare l'aria provocando una virtuale caduta di pressione. Questo vuol dire che anche se un manometro posto a valle della linea segna gli stessi bar del compressore, in realtà appena viene fatta uscire l'aria a ridosso ci ritroveremo una pressione nettamente più bassa... e non si tratta solo di pressione, ma tutta energia sprecata.
Pensate che in base al diametro del tubo, ogni 10 metri di distanza dal compressore potremmo perdere fino a 3 bar. Inoltre raccordi, gomiti ed altre strozzature non fanno altro che peggiorare la situazione.
6-Il Duty Cycle
Alcuni pensano questo: "Vabbè prendo un compressore potente e anche se è costantemente acceso almeno riesco a lavorare...".
Ne siamo proprio sicuri? Non stiamo tenendo conto di un altro fattore importante. Ogni compressore ha il suo duty cycle. Di che si tratta? Ebbene il produttore ci esprime questo fattore in percentuale (%) o in proporzione (60:40) in una data unità di tempo. In sostanza ci fa capire che ad esempio un compressore con un duty cycle del 50% su 10 minuti può lavorare 5 minuti. Gli altri 5 minuti deve riposare e raffreddarsi. Se non seguiamo questa semplice regola la durata del compressore stesso calerà drasticamente.
Conclusioni sulla scelta del compressore per Detailing:
Questi fattori non sono stati citati per dare una lunga serie di cattive notizie, ma semplicemente per spiegare che la scelta del giusto compressore è decisamente complessa.
Il nostro consiglio è quello di comprare un compressore con una grossa bombola. Quando grande? Il più possibile. Avere una bombola grande ci consente di avere maggiore tempo prima che il compressore riparta per pompare nuova aria fresca garantendoci così più autonomia.
Sarà inoltre necessario scegliere un compressore potente. Quanto potente? Il più possibile in base alle nostre risorse economiche e alla corrente disponibile. Infatti se il nostro limite è la 230V di un'utenza domestica non avremo molta scelta e ci ritroveremo attorno ad un 3HP.
Riassumendo, in sostanza più grosso è il compressore e meglio sarà per noi. Avremo la possibilità di lavorare per più tempo. Ma non dovremmo dimenticarci che (a meno che non stiamo utilizzando un compressore a vite con un duty cycle del 100%) dovremmo fermarci ogni tanto per consentire il raffreddamento del motore elettrico e del gruppo pompante.
Ecco un video che abbiamo realizzato su questo argomento 👇